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Un rifugio, la sua storia e cose che a volte ritornano

Il 25 settembre 2018 è scomparso Giordano Brugioni di Pievepelago, uno dei ‘patriarchi’ che hanno consentito il grande sviluppo turistico del lago Santo modenese. Giordano si era costruito in pratica da solo, col padre, il rifugio Giovo sulle sponde del lago e la strada di collegamento con la sottostante strada comunale. Antesignano del moderno Soccorso Alpino, per decenni è stato il punto di riferimento per il primo soccorso degli infortunati nella zona del lago, ricevendo varie benemerenze. Col sindaco Antonio Bandini promosse l’elettrificazione del lago (compiuta nel 1991) e col seguente sindaco Carlo Crovetti ottenne la spalatura neve della strada comunale nel periodo invernale, dado avvio allo sviluppo turistico del lago anche nel periodo invernale che oggi ha tanti consensi. Con la Sva (Soc. Val. Abetone) ottenne la realizzazione della rete fognaria dei rifugi per la purezza acque del lago. Aveva la passione dei mezzi meccanici ed in pratica inventò il primo ‘gatto delle nevi’ della zona assemblando parti di trattore ed altri mezzi. Autore di vari scritti, collaborò a tutte le iniziative di studio e valorizzazione del lago, tra cui quelle di studio del fondale effettuata da sommozzatori collegati a varie Università italiane. Tra i suoi multiformi interessi, anche quello della musica (era abilissimo con la fisarmonica) e di certo è stato felice che il figlio Roberto sia diventato ‘il tenore del lago’ conosciutissimo in Italia e all’estero. (tratto da un post di G. Pasquesi)

Il ritorno del gatto delle nevi....